giovedì, maggio 08, 2008

U23D

Martedì sera sono andato al CineCity di Limena a vedere U23D, il film/concerto degli U2 in Sud America in 3 dimensioni.


Da alcuni anni, da quando il 20 settembre 1997 sono andato al concerto del Popmart Tour a Reggio Emilia, sono diventato un fan degli U2. Anche se prima già mi piacevano, da quell'esperienza ho iniziato ad interessarmi a Bono & C. in modo più assiduo. Il concerto che hanno proiettato, fa parte del Vertigo Tour, che ho visto a Milano il 19 luglio 2005. Avendo fatto l'esperienza del concerto live, vedere al cinema lo stesso spettacolo in 3D è un'esperienza unica. Ovviamente è un'esperienza diversa, ma per molti aspetti simile. Il 3D al cinema è un'esperienza realmente coinvolgente. Sembra effettivamente di essere all'interno dello stadio ad assistere ad una performance live. Quando Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen vengono inquadrati da vicino, sembra che stiano suonando/cantando a qualche metro dal proprio naso. Si viene proiettati direttamente all'interno dello stadio, insieme alle decine di migliaia di spettatori, ad assistere ad uno spettacolo di luci e colori impareggiabile.

La tecnologia digitale utilizzata è completamente diversa da quella "antica" degli occhialini di cartone con due lenti di colori diversi che avevo sperimentato tanti anni fa a Gardaland. Adesso si usano un paio di occhiali di plastica, forniti di due lenti a cristalli liquidi, che vengono oscurate alternativamente, per far vedere i fotogrammi alterni del film (che viene trasmesso alla ragguardevole velocità di 144 fps) per trasmettere la visione stereoscopica e quindi la sensazione di profondità della scena. Tuttavia questa nuova tecnologia digitale è ancora piuttosto giovane ed acerba, e soffre ancora di alcuni difetti. Per esempio, nelle scene inquadrate da molto vicino o da molto distante è presente una evidente distorsione. Le luci inquadrate direttamente sembrano irreali (forse perché le lenti a cristalli liquidi non sono in grado di oscurare completamente fonti luminose forti). Nelle inquadrature con soggetti molto vinicini si nota una certa sfocatura (o forse, più precisamente, un disallinemento stereoscopico dell'immagine che appare doppia). Ma nel complesso il giudizio è positivo. In futuro usciranno anche dei film in 3D. Sono curioso di vedere come saranno fatti.

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